La convinzione che il movimento degli occhi possa rivelare se una persona stia mentendo ha radici in diversi approcci della comunicazione non verbale, in particolare nella Programmazione Neuro-Linguistica (PNL). Tuttavia, va detto che le prove scientifiche a sostegno di questa teoria sono limitate, e la ricerca moderna tende a smentire l’idea che ci sia un legame diretto e universale tra i movimenti oculari e la veridicità delle affermazioni. Vediamo comunque come funziona questa teoria secondo la PNL e altre prospettive:
Programmazione Neuro-Linguistica (PNL) e movimenti oculari
Secondo la PNL, quando una persona cerca di accedere a diversi tipi di informazioni nel cervello, il movimento degli occhi può seguire direzioni specifiche a seconda che si tratti di memoria visiva, sonora o cinestetica. Qui di seguito una descrizione dei movimenti oculari associati alla ricerca di varie informazioni:
- Memoria visiva (immagini già viste in passato):
- Gli occhi si muovono in alto a destra (dal punto di vista dell’osservatore).
- Questo movimento indica che la persona sta richiamando immagini già esistenti nella sua mente.
- Creazione visiva (immagini inventate o modificate):
- Gli occhi si muovono in alto a sinistra.
- Questo movimento suggerisce che la persona sta creando o modificando immagini, il che potrebbe essere associato all’invenzione di qualcosa non reale.
- Memoria uditiva (suoni già ascoltati):
- Gli occhi si muovono a destra (orizzontalmente).
- In questo caso, la persona sta richiamando suoni o dialoghi già ascoltati.
- Creazione uditiva (suoni inventati o modificati):
- Gli occhi si muovono a sinistra (orizzontalmente).
- Questo può indicare che la persona sta inventando o modificando suoni o conversazioni, potenzialmente un segnale di falsificazione.
- Accesso cinestetico (sensazioni fisiche o emozioni):
- Gli occhi si muovono in basso a destra.
- La persona sta riflettendo su sensazioni fisiche, emozioni o stati d’animo interni.
- Dialogo interno (riflessione interna o pensieri):
- Gli occhi si muovono in basso a sinistra.
- Questo suggerisce che la persona è coinvolta in un dialogo interno, spesso valutando una risposta o considerando cosa dire.
L’idea che il movimento degli occhi possa indicare menzogna:
In base a questa teoria, se una persona guarda in alto a sinistra, potrebbe essere indicativo del fatto che stia “creando” una nuova immagine, il che può essere interpretato come un segnale di menzogna. Tuttavia, se una persona guarda in alto a destra, starebbe invece richiamando immagini dalla memoria, suggerendo che stia dicendo la verità.
Critiche scientifiche:
Tuttavia, studi scientifici più recenti hanno messo in discussione la validità di queste correlazioni tra movimenti oculari e menzogne. Ricerche condotte nel campo della psicologia comportamentale non hanno trovato un legame affidabile tra il movimento degli occhi e il mentire. Ad esempio, uno studio pubblicato su PLoS ONE nel 2012 ha esaminato questa relazione e ha concluso che non esistono prove sufficienti per confermare che i movimenti oculari possano predire in modo accurato se una persona stia mentendo.
Fattori più affidabili nella rilevazione delle menzogne:
Piuttosto che concentrarsi sui movimenti degli occhi, gli esperti di comunicazione non verbale suggeriscono di osservare un insieme di comportamenti e segnali emotivi che possono indicare inganno. Alcuni segnali di menzogna includono:
- Micro-espressioni: emozioni molto brevi e involontarie che si manifestano sul volto di una persona prima che possa controllarle.
- Incoerenza verbale: discrepanze tra quanto detto e il comportamento non verbale, o affermazioni che non seguono una logica interna.
- Cambiare improvvisamente l’argomento: una persona potrebbe cercare di deviare la conversazione per evitare domande specifiche.
- Aumento di segnali di stress: sudorazione, respiro accelerato, toccarsi il viso o coprirsi la bocca possono essere segni di disagio quando si mente.
Conclusione:
Mentre la PNL suggerisce che i movimenti oculari potrebbero indicare menzogna o verità, la scienza moderna è molto scettica al riguardo. In definitiva, il modo migliore per individuare una bugia è considerare un insieme più ampio di segnali non verbali, insieme all’analisi del linguaggio verbale e del contesto della conversazione.